TERAMO – Hanno fatto notizia, questa mattina, le serrande chiuse dello storico Caffè Grande Italia. Una chiusura inusuale per un locale pubblico che non ha mai saltato un giorno di attività da quando ha riaperto i battenti, nove anni fa. Ma il segno della crisi ha colpito anche sotto i Portici del Corso. Ufficialmente sule vetrate d’ingresso un cartello avverte che quello del martedì d’ora in poi sarà il turno settimanale di chiusura, in contemporanea con l’altro bar Grande Italia di via Badia. In realtà si tratta di una turnazione decisa a tavolino, nel piano di riorganizzazione che nasce dall’intervento del tribunale civile su richiesta della Banca Tercas nei confronti di uno dei soci, l’immobiliarista Antonio Zuccarini, di cui l’istituto di credito ha chiesto e ottenuto il sequestro delle quote azionarie in virtù del recupero di somme, circa 6 milioni di euro, in linee di credito. Il tribunale ha nominato un commissario giudiziale, il quale ha chiesto all’assemblea dei soci l’individuazione di un liquidatore che portasse avanti la procedura di rimodulazione di attività e personale. Nei due esercizi commerciali adibiti alla ristorazione da banco e ai tavolini, gestiti dalla società TFZ srl, lavorano in tutto circa 30 dipendenti che oggi si sono riuniti nel gazebo del Grande Italia per incontrare il lquidatore e la socia-dipendente Rosa Famiglietti, rimasta indefessa a portare avanti l’attività dei bar. Il liquidatore ha rassicurato il personale sulla prosecuzione dell’esercizio, chiedendo a tutti uno sforzo nell’intento di preservare un’impresa che gestisce uno storico punto di aggregazione del centro cittadino. L’attività dunque riprenderà da domattina.
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